IRC, OCCASIONE PER CONOSCERE L’ALTRO?
L’IRC non è catechismo, ma un’oppurtunità per dialogare apertamente.
“E’ un’ora che deve essere aperta alla conoscenza dell’altro”, è così che un docente di religione descrive la propria ora. Qualche volta viene fatta confusione tra l’ora di religione scolastica (IRC) e il catechismo, spesso per un pregiudizio che si ha nei confronti di questa materia.
“Non è attività catechista, ma non è neppure nuda trasmissione di informazioni, perchè è una materia scolastica che deve porre al centro la persona umana e il suo diritto-dovere di coltivare saperi […] “

La catechesi è un cammino di fede che viene intrapreso prima di tutto in famiglia, e che viene svolto in luoghi appositi quali la parrocchia e il gruppo catechistico. E’ opinione comune tra i docenti e gli alunni intervistati che le due diverse discipline vengano distinte e che ci sia un ” […] approccio più culturale che religioso”, insegnado cosa un percorso di fede sia, senza però invitare a seguirlo. E’ un pregiudizio duro da eliminare quello nei confronti dell’IRC, forse per la disinformazione riguardo i suoi programmi o per il disinteresse nei confronti di essa.
Ed è proprio per questo che in un’epoca storica come la nostra, in cui la globalizzazione e l’integrazione sono all’ordine del giorno, che bisogna abbattere questo muro tra noi e l’IRC: innanzitutto “la religione è alla base delle nostre tradizioni e delle arti”; come sarebbero la filosofia, l’arte, la letteratura o la storia senza la religione? Sarebbero mai esistiti capolavori come La Divina Commedia di Dante o Il giudizio universale (Cappella Sistina) di Michelangelo? Le crociate sarebbero mai state condotte?
Insomma, la religione è un aspetto fondamentale antropologico, la quale, che si parli di credenti o meno, in qualche modo ci ha influenzati. Oltre al patrimonio culturale che c’è dietro, alle tradizioni che porta con sè, l’IRC è anche un momento per rapportarsi ad altre religioni, nel 2020 di fondamentale importanza per la questione dell’integrazione delle comunità già sopra citata, tant’è che “l’atteggiamento prevalente dei ragazzi verso le fedi diverse dal cristianesimo […] è quello del rispetto e della curiosità“. Rispetto e curiosità, le due parole chiave che esprimono al meglio perchè conoscere l’altro sia indispensabile: per una società più civile, per una cultura più vasta.
Ed è in vista di ciò che “l’ora di religione è di tutti, nel rispetto delle scelte reciprocre per poter dialogare”.
“L’orizzonte di riferimento è il conoscere, non il divernire credente o cattolico”.
Lucian Calina, 5R