Inchiesta: -le fake news nella società-

Ormai da anni nella nostra società, si sta diffondendo il fenomeno della digitalizzazione in tutti i campi, da quello scientifico, a quello umanistico, a quello socio-economico. Tutti i settori sono stati “costretti” ad adeguarsi a queste innovazioni. Uno di questi ambiti è il giornalismo, settore che da quando è nato è in continuo rinnovamento; si è passati dal semplice giornale di carta alle notizie in radio, per poi passare alla tv fino ad approdare nel web. Molte testate giornalistiche si sono aggiornate e si sono trasferite sul web.

Web che ha i suoi pro, come poter avere tutte le enciclopedie a portata di mano nel momento che vogliamo, poter parlare e vedere amici e parenti lontani da noi migliaia di chilometri, poter essere sempre a conoscenza di tutto ciò che vogliamo; ma ha anche dei contro, sono infatti ormai ben noti i vari problemi di privacy del web. 

Un grande problema che riguarda il giornalismo online è quello delle fake news: la maggior parte della popolazione, infatti, si informa tramite siti e social spesso però senza accertarsi delle fonti delle notizie che stanno leggendo. Infatti, si viene spesso attratti da titoli accattivanti ma che contengono poca realtà affidandosi a siti poco conosciuti e dalle fonti incerte.                                     

Con questo articolo vogliamo proprio occuparci del giornalismo online e delle fake news tramite sondaggi e interviste.

Il primo passo della nostra inchiesta è stato eseguire un’indagine statistica con soggetti amici e parenti, su un campione di 100 persone.

DOMANDA 1:

A questa domanda è risultato che il 20% delle persone intervistate (20 persone) legge il giornale cartaceo mentre il restante 80% (80 persone) non lo legge, ma si informa cercando notizie sul web.  Questi dati evidenziano come il giornalismo si sia evoluto e si sia spostato sul web in una società che tende sempre più ad “ignorare” il giornale cartaceo.

DOMANDA 2:

A questa domanda è risultato che il 48% delle persone intervistate (48 persone) si accerta delle fonti mentre il restante 52% (52 persone) non si accerta delle fonti delle notizie che legge. Questi dati rilevano che la maggior parte delle persone che legge le notizie online non si accerta delle notizie lette spianando la strada alle fake news.

DOMANDA 3:

A questa domanda è risultato che il 79% ( 79 persone)  delle persone intervistate legge le notizie su internet mentre il restante 21% (21 persone) legge le notizie sul giornale. Questo dato ci permette di confermare i dati della prima domanda cioè che il web è la fonte principale dalla quale si attingono informazioni.

DOMANDA 4:

A questa domanda è risultato che il 40% (40 persone) delle persone intervistate si informa tramite i social mentre il restante 60% ( 60 persone) si informa tramite i siti delle testate giornalistiche. Dall’analisi di questi dati emerge che, anche se non si ci affida più al giornale cartaceo, si leggono i giornali delle testate giornalistiche online avendo così accesso fonti più sicure e affidabili.

DOMANDA 5:

A questa domanda è risultato che il 91% (91 persone) delle persone intervistate è riuscito a riconoscere almeno una fake news mentre il restante  9% (9 persone) non è mai riuscito a riconoscerne una. Questo dato ci fa ben sperare.

DOMANDA 6:

A questa domanda il gruppo di persone intervistato ha risposto che da una scala da zero a dieci, zero persone si sentono influenzate 10, una persona si sente influenzata 9, otto persone si sentono influenzate 8, diciassette persone si sentono influenzate a un livello di 7, quattordici persone si sentono influenzate 6,  tredici persone si sentono influenzate 5, diciotto persone si sentono influenzate 4, otto persone si sentono influenzate 3, sei persone si sentono influenzate 2, quattro persone si sentono influenzate 1, quattro persone si sentono influenzate 0. Questi dati rivelano come la maggior parte delle persone si sentano parzialmente influenzate da dai VIP o dai social e ne sono dunque condizionate.

DOMANDA 7:

Dall’analisi delle risposte a questa domanda, è emerso che il 25% (25 persone) ha diffuso una fake news mentre il restante 75% (75 persone) non lo hai mai fatto. Nonostante costituisca una minoranza, la percentuale delle persone che hanno diffuso una fake news è comunque alta e questo dato ci sembra preoccupante. Il nostro auspicio è che questa inchiesta sensibilizzi la società sul questo delicato argomento al fine di essere più preparati ad affrontare le insidie del mondo digitale.

Per comprendere al meglio i risultati della statistica ci siamo affidati al parere di un esperto: una psicologa alla quale abbiamo posto alcune domande correlate ai risultati ottenuti. Riportiamo di seguito il suo parere.  

Leggere un giornale cartaceo permette di “scegliere” l’articolo da leggere; un articolo ricco e approfondito. Consente di rileggere ogni volta che si vuole e di commentare con altri cogliendo opportunità di scambio. Leggere un giornale cartaceo può considerarsi una forma di studio al contrario l e notizie lette sui social, non sono scelte da chi legge, ma da un sistema informatico, quello degli algoritmi, che incrocia le “news” con il profilo personale scegliendo cosa mostrarti insieme ad un mucchio di pubblicità, falsi video  e politiche scorrette facendo perdere di vista e di importanza l’articolo.

Per quanto riguarda le fake news, queste ultime sono una vera minaccia per le informazioni e la verità! Le fake news sono in grado di depositarsi negli stati cognitivi più profondi fino a creare una “mentalità”!.

In questo periodo la società dei giovani è molto influenzata dai VIP  che però non sono affatto “persone molto importanti”, non più di altri almeno, ma solo “socialmente conosciute”. Probabilmente anche colte e interessanti, ma che non mostrano mai chi sono veramente.

In generale, è bene diffidare di queste facciate dove è sempre o tutto “rosa” oppure “scandaloso” all’inverosimile.

Viva l’uomo “animale sociale” di Aristotele, piuttosto che “l’uomo social” del Web!

Per concludere, affermiamo che noi, in quanto nativi digitali siamo a propensi al rinnovamento della società basato sulle nuove tecnologie a patto che avvenga in un contesto di sicurezza e responsabilità della singola persona sia a livello privato che sociale.

Calogero Valerio Arnone
Riccardo Marchesin
Ilaria Moscatelli
Lapo Valenza