SCUOLA PARENTALE E VACCINO: E L’INTERESSE DEI RAGAZZI?

Prima era un ambiente adatto alla socializzazione e al contatto con gli altri, ora si è trasformata in un luogo rischioso per il contagio da COVID-19.

La scuola torna a far discutere dopo l’aumento dei fenomeni dell’homeschooling e della scuola parentale, che sono metodi alternativi per l’istruzione dei bambini autorizzati dallo Stato.

L’homeschooling è una forma di istruzione che si svolge in ambienti domestici o ospedalieri. Le motivazioni più valide per approvare questa procedura riguardano movi di salute gravi e tentavi di istruire i ragazzi con metodi alternativi. Possono insegnare sia i genitori, con le dovute autorizzazioni, sia insegnan privati assunti dalla famiglia.

La scuola parentale consiste invece in un gruppo di adulti che si riuniscono e organizzano un progetto in una dimensione comunitaria.

Negli ultimi tempi i casi sono triplicati e riguardano maggiormente studenti con genitori no-vax che non intendono far vaccinare i propri figli o farli stare con persone vaccinate.

Ma siamo sicuri che questa sia la soluzione? La scuola ha sempre avuto un ruolo chiave nell’infanzia dei bambini, che entrano in contatto con il mondo esterno e vogliono interagire con altri individui. Privarli di tali esperienze li danneggia mentalmente e crea attorno a loro un clima di chiusura, soprattutto se questa scelta è stata presa dai genitori, senza tener conto della loro opinione. Si, lo studio in comunità può creare momenti di interazione, ma l’isolamento dalla realtà esterna rimane tale.

Ques fenomeni erano già diffusi prima del COVID-19, ma con i casi in aumento negli istituti scolastici e l’inizio delle vaccinazioni per le fasce giovanili, si stanno diffondendo casi di homeschooling e scuole parentali illegali. E’ giusto chiedersi se sia la scelta giusta per aiutare i nostri figli a crescere in modo diverso?

Massimo Cristini 3E