Metaverso: una realtà virtuale pronta a sostituire la nostra?
Anche se non è noto a molti, il Metaverso è già campo di investimento di moltissime aziende, a partire dal settore della moda. Ma che cos’è questo nuovo universo e come si rapporterà alla nostra realtà?

Metaverso, una parola, una realtà, di cui si è parlato spesso negli ultimi mesi. A “puntare il riflettore” sul nuovo universo digitale è stato Mark Zuckerberg, annunciando sia il nuovo nome della sua azienda, Meta, sia alcune nuove piattaforme per navigare questa nuova realtà. Oltre a quelle proposte da Meta, il metaverso è ricco di piattaforme che ne consentono l’esplorazione
Ma andiamo per gradi: che cos’è il Metaverso? Molto semplicisticamente sarebbe un Web 3.0, che aggiunge una terza dimensione alle due di cui noi siamo abituati con i nostri Social Media. Ovviamente per accedere a questa terza dimensione serve un visore VR.
Altra caratteristica del Metaverso è la sua decentralizzazione, l’assenza di un “potere centrale” costituito dal ceo di un’azienda. Questo è possibile grazie alla tecnologia Blockchain, che rende facile alle DAO, aziende decentralizzate, e a ogni singolo utente il controllo e la verifica dei contenuti della piattaforma.
Moltissime industrie stanno investendo in questa nuova realtà, che appare sempre più vicina: a partire da Zuckerberg, con le sue piattaforme Workrooms e Horizon Worlds per poi sfociare nei settori più convenzionalmente inaspettati a muovere i primi passi nel Metaverso: la moda. Sono molti i brand che, grazie anche all’incentivo della pandemia, si sono affacciati al Metaverso, fra i quali anche le più importanti maison di alta moda, e alcuni sono nati esclusivamente in questa nuova realtà.

Ruolo non indifferente è stato svolto dalle piattaforme di gaming, che spesso hanno lasciato che le case di moda vestissero i loro personaggi, come League of Legends con Louis Vuitton e Fortnite con Balenciaga. Ancora, Roblox è stato protagonista di molteplici iniziative da parte di brand internazionali: Gucci ha aperto sulla piattaforma il suo famoso Gucci Garden per due settimane, e Nike ha costruito proprio qui il suo personale mondo, Nikeland. Altro passo della Nike è l’acquisto di RTFKT, un’azienda che si occupa di realizzare oggetti digitali come NFT, in particolare sneakers, che gli utenti potranno usare sui propri avatar.
Anche la famosa Birkin bag sbarca nel Metaverso, sottoforma di NFT e col nome di MetaBirkin. Ma a produrla non è la maison Hèrmès, ma dall’americano Mason Rothshild. Questo è uno dei problemi che potrebbe comportare il carattere decentralizzato del Metaverso.
Inoltre, veri e propri negozi di abbigliamento sono stati aperti nel Metaverso, come lo store di H&M, realizzato in collaborazione con Creek, o quello di United Colors of Benetton. Quest’ultimo però non permette l’acquisto di capi virtuali, ma, attraverso esperienze di gaming, consentono di accumulare QR code da usare nello store fisico.
La nuova realtà non vuole sostituirsi o essere parallela alla nostra, ma essere interconnessa, comunicante e in continuità col mondo che noi viviamo ogni giorno. Un’estensione della nostra vita, che però viaggia ad una velocità unica.
Dunque sembra tutto pronto per un “salto di universo”, per un upgrade al Metaverso.
Annalisa Pommella 4R