La segretaria di Schindler, Mimi, ci lascia
L’autrice della lista dei 1200 ebrei da salvare saluta questo mondo

Mimi Reinhardt, alla straordinaria età di 107 anni, scompare l’8 aprile 2022 a Tel Aviv, Israele, lasciando alle sue spalle un lungo elenco di nomi ebrei di Cracovia salvati dalla deportazione ad Auschwitz e tanta speranza. La notizia del suo decesso viene alla luce grazie a un messaggio della sua familiare, Nina, diffuso da un’agenzia di stampa. Dal celebre film del ‘93 di Steven Spielberg, “Schindler’s list”, è ormai nota appieno la vera storia di Oskar Schindler, entrata nei cuori e nelle coscienze delle persone. L’imprenditore tedesco Schindler si servì delle dita picchiettanti della signora Reinhardt per realizzare con la macchina da scrivere una lista di vite umane da mettere in salvo dai nazisti. L’identità dello scrittore venne alla luce solamente negli anni 2000 quando Mini si trasferì da New York in Israele, svelando il suo contributo durante l’Olocausto all’associazione israeliana che la aiutò a raggiungere la sua famiglia a Tel Aviv.
Ma come finì nella traiettoria di Schindler?
La donna si rifugiò a Cracovia durante la guerra, non riuscendo, alla fine, a sfuggire alle deportazioni di ebrei dei ghetti. Fu mandata nel campo di concentramento di Plaszow, dove il signor Schindler richiese il suo particolare aiuto in quanto la donna conosceva il tedesco. Grazie a questo gesto indifferente che in realtà mascherava un tentativo benevolo di salvataggio, Mini rimase al fianco di Oskar Schindler. Questo soprattutto dopo che Schindler pagò una notevole somma a Amon Göth, comandante del lager, per far lasciare andare i suoi operai che altimenti sarebbero finiti ad Auschwitz, in seguito alle minacce del comandante.
Fu in queste circostanze di terrore e ansia che Mini scrisse, su richiesta di Schindler, una lista di 1200 ebrei, che furono poi trasferiti in Cecoslovacchia per continuare ad essere operai in una fabbrica di munizioni fino alla fine della guerra. Questo atto preservò almeno una piccola parte delle innumerevoli vite degne di essere vissute, ma distrutte dall’odio umano, facendole scampare alla deportazione.

Nel 1993 la donna, uscito il film su Schindler, partecipò alla prima a New York a cui non riuscì ad assistere completamenre rivelando poi il motivo “dovetti uscire prima della fine delle proiezione, era troppo per me”.
Ad oggi vincitore di ben sette premi Oscar, Schindler’s List resta un capolavoro toccante su quella che è una storia realmente accaduta; drammatica e positiva allo stesso tempo, mostrando il vero orrore dei lager e il briciolo di umanità degli occhi di chi ne possedeva ancora un po’.
Noemi Moga, 4k